Una vita dedicata a Brattirò, il paese che non ha mai dimenticata la cara maestra e tutti i suoi insegnamenti.
... una vita dedicata a Brattirò
Maria Teresa Tambuscio nacque a Vibo Valentia (allora Monteleone Calabro) il 13.03.1881 da Giuseppe e Maria Franco; i genitori gestivano a Vibo Valentia l’hotel Italia oggi hotel Risorgimento.
Teresa consegue il diploma della scuola normale magistrale superiore a Vibo nel 1900 con il massimo dei voti e la lode. L’anno seguente la troviamo insegnante a Mongiana (Serra S. Bruno), ma il clima rigido non la attrae e l’anno successivo cerca una sede più confortevole vicino al mare. L’incontro casuale con un brattiroese (gli amministratori comunali di Brattirò cercavano appunto in quel periodo una brava insegnante che organizzasse l’istruzione elementare che era inesistente nel paese i cui abitanti erano quasi tutti analfabeti) e il destino fanno scegliere all’insegnante Tambuscio Brattirò come nuova sede.
Giunge in paese nel 1902 insieme alla sorella Serafina e ai genitori, qui deve subito affrontare molti problemi; la scuola non esiste né come edificio né come istituzione culturale. La signorina Tambuscio trova una casa privata in buono stato e la adibisce ad edificio scolastico; manca l’arredo e ci si adatta con panche e sedie. La maestra inizia ad insegnare la mattina ai più piccoli (6-7 anni), continua nel pomeriggio con i ragazzi dai 10 ai 16 anni e la sera con i più anziani; anche i più vecchi vanno a scuola per imparare almeno a fare la propria firma, la classe raggiunge il pienone con 90 alunni di tutte le età.
Teresa non insegna solo l’alfabeto, ma anche ricamo, taglio e cucito alle ragazze nei giorni festivi. A poco a poco il paese si affeziona a lei e alla sua famiglia e segue i suoi insegnamenti con passione, si istaura così un rapporto di riconoscenza ed amore fra il paese e Lei tale che la stessa rinuncia forse volontariamente alla vita matrimoniale; in questo meraviglioso contesto la famiglia Tambuscio decide di non lasciare più Brattirò, anzì la sorella Serafina decide di sposarsi con un giovane del luogo, un bravo falegname. Da allora fino al 1949 è incessante la sua opera di insegnante; ma non è più sola perché dal 1912 altre due colleghe le si affiancano e così a Brattirò si ha la vera scuola elementare statale. A coronamento della sua opera nel 1932 l’allora re d’Italia Vittorio Emanuele III le conferiva la medaglia d’argento al merito della Pubblica Istruzione. Affrontato e superato l’atroce periodo della II guerra mondiale, anche la Nuova Repubblica Italiana le conferiva nel 1948 la medaglia d’oro per i suoi alti meriti educativi. Raggiunti ormai i limiti di età per insegnare la maestra Tambuscio nel 1949 si ritira in pensione. Viene festeggiata da tutto il paese e dal circolo didattico di Tropea con una commovente cerimonia nei locali del municipio di Tropea.
Visse poi con la sorella confortata dall’affetto dei suoi ex allievi, specie di quelli emigrati di ritorno al paese natio. Morì a Brattirò il 07.12.1964
Sarina Rombolà
Nella foto:
Prima fila da sinistra: Giuseppina de Pascali (picciuna) - Nunziata Rombolà (a pitissa) - Rosa Rombolà ('mpranna) - Sconosciuta - Caterina Furchì - Domenico Pugliese (Moretto) - Nora Rombolà (a ripetta) - Maria Ferraro (a gaia) - Marianna Furchì - Caterina Rombolà - Francesca Rombolà.
Seconda fila da sinistra: Pasquale Rombolà (di Gustineo) - Girolamo Rombolà du pacciu - Antonio Massara - Marianna Rombolà (di Peppe d'impranna) - Colina Rombolà (di Don Carlo) - Marianna Vallone (di Pasquale u Rollu) - Mannina Rombolà (di Alfonso Rombolà Felice) - Girolamo Rombolà (Cariotu) - Francesco Pontoriero (i Toccu) - Francesco Pugliese di Pasquale.
Terza fila da sinistra: Domenico Vita (i massara) - Gregorio Romano - Ferdinando Rombolà (giallongu) - Francesco Rombolà (pascalottu) - Giuseppe Vita (juju) - Raffaele Meligrana (Pignari) - Raffaele Furchì (piscistoccu) - Giuseppe Farfaglia.
Riconoscimenti a cura Domenico Pugliese (Moretto) dall'Argentina